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Magica, Mistica Montespluga

A cura di Rosemary Giovannoni
Foto di Elliot Wild

E molto difficile farvi capire che l’ego è una situazione molto limitante e che il piane ta terra è un’es perienz a dell’infinito
Yogi Bhajan

Il Kundalini, letteralmente “il ricciolo dei capelli dell’amato” in lingua sanscrita, è una tecnica yogica di autocura radicata in un’antichissima tradizione originaria del Punjab capace di agire in modo peculiare sulla nostra vita. Ci invita a percorrere una via interiore che promette di condurci o, forse meglio, di ricondurci al flusso universale di cui tutti siamo parte, da sempre.
I kriya (sequenze di posizioni), le tecniche di respirazione, la meditazione e i mantra (schemi di suono e pensiero) sono il distillato di pratiche millenarie che permettono di trovare un nuovo equilibrio attraverso una più profonda consapevolezza di sé.
Nell’ultimo mezzo secolo il Kundalini Yoga, insieme ad altre varianti dello yoga, si è ampiamente diffuso in Occidente, trovando diverse corrispondenze con l’approccio scientifico allo studio e alla cura del corpo umano. Personalmente ho cominciato ad avvicinarmi al Kundalini più di dieci anni fa attratta inizialmente da semplice curiosità verso un mondo sino a quel momento a me estraneo, benché avessi avuto l’occasione di soggiornare per qualche mese in alcuni dei luoghi di origine delle pratiche yogiche, nel periodo immediatamente successivo alla conclusione dei miei studi accademici. E’ una parte del mondo quella dell’oriente asiatico che, pur in profonda trasformazione, appare ancora permeata da una spiritualità diffusa nella vita quotidiana dei suoi miliardi di abitanti. Una spiritualità densa e caotica come la vita nelle strade di New Delhi o Phnon Penh, impossibile da ignorare anche per chi, come me, aveva perso confidenza con questa dimensione della vita umana.
Fatto è che qualcosa da qualche parte è rimasto dentro di me di quei viaggi in Asia, non solo in India ma anche nella penisola indocinese, a partire dalla magica Myanmar (Birmania), con le sue genti tanto miti e ospitali, quanto enigmatiche, drammaticamente povere e prive di qualsiasi diritto civile, politico o sociale.
Nel mio tornare ogni volta sulle Alpi per riaprire l’albergo di famiglia in quel di Montespluga, mi accorgevo che qualcosa dentro di me chiedeva di essere ascoltato in maniera sempre evidente, alimentando un desiderio nuovo (sta forse qui il senso più bello del viaggiare) di ricercare un modo per esprimere quanto si agitava nell’animo.
Per questo, forse, ho incontrato nel 2003 Sangeet Kaur, la mia insegnante di Kundalini yoga, allieva diretta dei Maestri Yogi Bhajan e Guru Dev Singh, fondatrice del centro Cerdi Kala Yoga di Milano.
Frequentando ogni settimana le classi e i seminari di Sangeet ho percepito, nel corso del tempo, un cambiamento positivo nel mio modo di guardare il mondo, di stare con le persone, di stare con me stessa.
E non si è trattato di una rivoluzione copernicana, di uno stravolgimento improvviso o di una folgorazione mistica. E’ stato un cambiamento lento, non privo di dialettica, per questo credo duraturo. Tanto da spingermi a decidere di provare ad intraprendere la via dell’insegnamento.
Così mi sono applicata per un anno di teacher training certificato da KRI-Ikyta Italia, filiale italiana della KRI-Ikyta International che si basa sugli insegnamenti di Yogi Bhajan. Una volta acquisito il diploma, che non significa certo avere finito di imparare, ho cominciato ad insegnare incontrando l’entusiasmo di persone di tutte le età, generi e professioni. Ho quindi pensato che potesse essere interessante provare ad innestare questo percorso all’interno della ben più mondana attività di gestione alberghiera.
In questo incoraggiata non solo dalla disponibilità di alcuni spazi interni al Vittoria, adatti a creare la giusta atmosfera, ma anche, e soprattutto, dal genius loci di Montespluga. Parlo di un luogo nel quale ho passato una buona parte della mia vita e per il quale nutro ancora oggi un sentimento di attaccamento viscerale, spesso del tutto incoerente con le difficoltà connesse alla gestione di un’attività alberghiera.
Montespluga rimane un luogo magico, di un incanto essenziale, completamente diverso dal caleidoscopio orientale, ma non per questo meno ricco di sottili suggestioni o dal minore fascino spirituale.
Troppo spesso ce lo dimentichiamo, quando, ad esempio, riduciamo l’immaginario della montagna a quello del parco giochi o a semplice sfondo di prestazioni sportive. Proporre il Kundalini Yoga in un contesto di ospitalità alberghiera ha per me il senso di offrire una chiave di accesso ad una delle tante porte del Sé, “respirando” il luogo, cogliendolo con il “terzo occhio”, centro dell’intuito e luce interiore, fonte di consapevolezza e di senso di appartenenza all’infinito.
Offrire questa esperienza all’interno della Ca’ della Montagna, o nei pascoli luminosi dello Spluga, è per me il modo di invitare gli ospiti ad intraprendere la via del dharma, attivando quell’energia latente sopita dallo stress e dalle tensioni della vita quotidiana. Ancora una volta vorrei sentire risuonare la campana che guidava in un tempo ormai lontano i viaggiatori nella bufera di neve alla ricerca di un rifugio nella selvaggia Montespluga. Questa volta vorrei che il richiamo della campana risuonasse nei cuori dei viaggiatori che hanno avuto la ventura di essere ospiti dell’antica Ca’ de la Montagna. E che possano arricchiare l’esperienza del loro viaggio attraverso la vita stessa.

Proposte:
- Lezioni singole
- Lezioni collettive
- Lezione di breath walk in Val Loga o sugli Andossi
- Lezione pomeridiana + cena vegetariana o vegana
- Pacchetto soggiorno: pernottamento, cena e colazione vegane presso Albergo Vittoria, lezione di Kundalini Yoga (all’aperto o all’interno della casa, a seconda delle condizioni climatiche), con possibilità di accedere alla piscina termale di Andeer (CH)

Per informazioni:
Rosemary Giovannoni
presso Albergo Vittoria Montespluga Tel. 0343 54250
www.passospluga.it
rosemarygiovannoni@gmail.com






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