Chiavenna

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23022 - Chiavenna (SO) Piazza Caduti della libertà, 3
T 0343 37485
F 0343 37361

Da lunedì a venerdì: 9:00-12:40 e 14:00-18:00
Sabato: 9:00-12:40 e 14-18:50
Domenica: 10-12 e 14:30-18


 






consorzioturistico@valchiavenna.com
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Madesimo

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23022 - Madesimo (SO) Via alle Scuole
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Aperto tutti i giorni 9:00-12:30 e 15:00-18:00

 




 


 


 

 

 



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Campodolcino

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23022 - Campodolcino (SO) Via D.R. Ballerini, 2
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Venerdì: 15.00-18.00
Sabato: 9-12.30, 15.00-18.00
Martedì e giovedì: chiuso



 
 


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Autunno sul Lario

Meraviglie da ammirare e da gustare
Foto di di Valentina Selva e Eugenio Gottifredi
 
Alla scoperta delle montagne dell’Alto Lario Occidentale, che in autunno virano dal giallo, all’arancione al rosso. La stagione ideale per assaggiare il machét.
 
In autunno i boschi dell’Alto Lago sono la meta ideale per una passeggiata immersiva nella natura circostante, e permettono di apprezzare il foliage in tutto il suo splendore. Camminando lungo antiche mulattiere che risalgono i dolci pendii è possibile imbattersi in edicole votive, piccoli oratori e chiese cinquecentesche che testimoniano l’importanza della zona come centro di diffusione del Cristianesimo tra il Quattrocento e il Seicento. Per i più golosi è l’occasione giusta per dedicarsi alla raccolta delle castagne. Grazie alla natura acida del suolo, infatti, le montagne altolariane ospitano i più vasti castagneti della provincia di Como. Per secoli la selva castanile ha fornito di che vivere alle genti della zona essendo la castagna l’alimento principale della popolazione rurale per diversi mesi l’anno.
 
Anticamente chiamata il pane dei poveri, la castagna veniva consumata fresca, bollita o arrostita sul fuoco, era impiegata nella preparazione di diversi piatti oppure trasformata in farina. Era anche un importante bene di scambio: nel corso del Settecento veniva trasportata via lago verso Como per essere barattata con generi difficilmente reperibili nella zona, come per esempio il grano. Vista la grande estensione delle selve, è possibile trovare diverse varietà di castagne: la più diffuse sono la luina (luìn) e la rossera (rusée o ruséra). La prima cresce generalmente tra i 300 e i 1000 metri di quota ed è racchiusa in ricci medio grandi e particolarmente pungenti; ha un sapore dolce ed è ottima sia consumata fresca che essicata. La seconda si trova ad altitudini più elevate e, rispetto alla luina, si pela con minore facilità. Entrambe sono ottime per la preparazione di un piatto contadino dal sapore antico: il machèt. Ideale da cucinare nelle fredde sere d’inverno, magari su un’antica stufa a legna, il machét è una cremosa minestra di riso e castagne estremamente semplice ma dal sapore unico.






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