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Il Ponte Romano e la Caurga della Rabbiosa

Nei pressi di Campodolcino, vicino alla frazione Tini, merita una visita la cosiddetta Caurga della Rabbiosa, profonda e suggestiva forra del torrente Rabbiosa.
La "Caurga", è una profonda gola intagliata tra strapiombanti pareti in cui il torrente Rabbiosa precipita da Fraciscio all´Acero in una straordinaria successione di pozze e di cascate. 

Nel corso dei secoli il passaggio irruente dell’acqua ha sagomato la roccia, creando uno spettacolo naturale straordinario. La Caurga di Campodolcino, inserita tra i monumenti naturali della Regione Lombardia, ora può essere apprezzata in tutta la sua interezza, seguendo l’incantevole sentiero che si addentra verso la gola del torrente Rabbiosa, partendo dal Ponte Romano.


Per raggiungere questo cammino basta arrivare alla frazione Acero per individuare con facilità l’imbocco del percorso.
Il sentiero è molto bello e curato. Saliti al primo belvedere, si prosegue lungo il tracciato scavato come una nicchia nella pietra. Nascosta tra le rocce, al visitatore che si addentra verso la forra, si apre uno spettacolo naturale suggestivo, che ha pochi eguali. Questa escursione, che impegna circa una mezz’ora, è molto facile ed è accessibile a tutti. È stata completata di recente, utilizzando gradoni in pietra e sistemando qua e là panche in legno, con lievi dislivelli di quota.


La passeggiata è molto romantica, adatta alla stagione autunnale.Gli alberi fanno da cornice alla forza dell’acqua che si tuffa nelle cascate profonde, sagomando splendide marmitte fluviali e dando vita a sculture in pietra mastodontiche realizzate nell’arco dei secoli. Il percorso termina con un terrazzo panoramico che si affaccia direttamente sul torrente. È il luogo più indicato per fermarsi a godere la forza del torrente, ascoltare il suo rumore fragoroso e magari, perché no, trascorrere un po’ di tempo seduti sulle panchine leggendo un buon libro


Seguendo il sentiero che parte da Campodolcino si arriva al Belvedere, punto di osservazione immerso in un ambiente incontaminato benché vicino all´abitato dove si può godere di un´ottima vista sul paese e la Chiesa di S. Giovanni Battista. Da qui si prosegue circa duecento metri e si può ammirare una bella cascata, che costituisce il punto terminale della Caurga.
Qui, seminascoste nella spaccatura rocciosa, le acque del torrente precipitano in cascata sopra una serie di briglie che ne regolano il corso, appena a monte di un ponte ad arco di stile medievale, chiamato Ponte Romano. Il ponte, situato dietro la Chiesa di S. Giovanni Battista, è detto Romano ma è stato ricostruito in età rinascimentale, forse su preesistente romano.

Il ponte in pietra viva sul torrente Rabbiosa, dietro la Chiesa di S. Giovanni Battista, ricostruito nel Seicento, è una testimonianza dell’antico sentiero romano che fin dal 16 d.C., attraverso la Valchiavenna ed il Passo Spluga, portava a Coira.
Zona di pascolo ed alpeggio del Comune di Chiavenna, Campodolcino crebbe d’importanza a partire dal XV secolo, fino a diventare nel XVII secolo, sotto la dominazione dei Grigioni, il centro ministeriale, commerciale e governativo della Val San Giacomo. Le attività amministrative dell’antico Comune di Valle si svolsero nella frazione Corti fino al 1797, anno in cui il Comune fu smembrato dando vita alle tre attuali municipalità della Val San Giacomo. Proprio alle Corti si trova un edificio esemplare di questo periodo, il Palazz, oggi sede del Museo della Via Spluga, il cui nucleo iniziale rispecchiava la struttura della baita di montagna intesa come dimora permanente.

Nella località di Fraciscio, invece, è possibile ammirare la Cà Bardassa, una tipica casa rurale costruita a più stadi a partire dal XVII secolo: entrando nell’abitazione, ora sede del Museo Etnografico, si possono ammirare gli ambienti di un tempo in cui la gente viveva nel rispetto dei ritmi pacati della montagna.


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